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Di buono ha solo la ferocia

from Stadio Successivo by Giovanni Peli

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about

Ho amato alla follia moltissime canzoni, ma nessuna ha influito con grande forza sulla mia scrittura come Since I’ve been loving you dei Led Zeppelin. Soprattutto, di quel pezzo, mi ammaliò, lo capii anni dopo, quel Do minore così struggente e al tempo stesso solenne. Sarà per questo io credo che ho scritto vari “lentoni” in questa tonalità, affidando loro testi sempre più pregnanti: Fuori dal teatro chiuso (scritto nel 2001), Hai fatto bene (scritto attorno al 2008), Qualche volta nei tuoi occhi (scritto attorno al 2010), e questa Di buono ha solo la ferocia.
Tutti questi pezzi furono, immediatamente dopo la scrittura, suonati e risuonati con il mio talentuoso tastierista Silvio Uboldi.
Per questa ragione ho voluto che partecipasse anche a questo nuovo “blues” in Do minore.
Il testo di questo pezzo, sicuramente complesso, non è giocoso come quello di Consumo, ha anzi una sua portata tragica, tuttavia, da un punto di vista tecnico presenta con esso molte affinità. Anche in questo caso Si tratta di una sorta di scarto del mio libro La vita immaginata, e, più precisamente, della sezione La voce in fondo (titolo tornato nella traccia 3) in cui parlo della nascita della voce, indago quella zona di silenzio, carico di potenza comunicativa, che risiede in quell’attimo prima che la voce venga emessa: il pensiero c’è già, nella mente e nell’animo (nell’immaginazione), ma deve essere tradotto in suono e immediatamente anche in concetto e parola.
La difficoltà della comunicazione non è dovuta a una difficoltà personale, un handicap, né una idiosincrasia o una nevrosi: è insita nell’umano. Smascherare è il primo passo per affrontare ed eliminare, non dal mondo, perché la poesia non salverà il mondo, ma dal nostro orizzonte.
La violenza, tutta la violenza va abolita. La competizione va abolita. Non esiste violenza a fin di bene. Tutta questa aggressività giustificata dal profitto, dal raggiungimento di un obiettivo: tutto ciò è desueto, va abolito. Nulla, nella mentalità che asseconda la legge del più forte, è fruttuoso per la società. Genera ulteriore avidità e violenza, genera corporativismo, associazioni a delinquere, alleanze malefiche da un lato, e dall’altro gente frustrata e infelice, profondamente, perennemente infelice.

lyrics

Una voce vigliacca
che risuona degradata dalla mascella
gravata di insulti
quella raffica di incandescente
mostruosa separazione
e la paura che ti si rubi il posto
l’insonnia che fa girare nella memoria la violenza.

I nostri sensi di colpa
che camminano
nel loro infruttuoso presente
troppo in alto per noi
troppo in alto per noi.

La torre d’avorio è di sabbia
soffiata via
ma a sprangate hai solo distrutto il parabrezza:
hai fatto come nei film.

Domani capiranno quello che vogliono.
Domani capiranno quello che vogliono.

Terminato l’omicidio
una voce soffiata via
cade ancora falsamente
chiudendo gli occhi agli altri
quando avevano troppa paura
che ti si rubi il posto
e finiamo la notte a ricucire
i Chi Sono i Mai Più e i corvi.

Il giorno arriva ancora malintenzionato
si dipana spettrale con i suoi raggi involontari,
di buono ha solo la ferocia
l’ineguagliabile delirio di onnipotenza;
sentiamo meravigliose anche cullarsi
fra nitide prospettive lascive
ma a sprangate hai distrutto solo il parabrezza:
hai fatto come nei film…

Domani capiranno quello che vogliono
Domani capiranno quello che vogliono.

credits

from Stadio Successivo, released December 16, 2022

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Peli Giovanni Brescia, Italy

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