1. |
Berlino
04:40
|
|
||
Non ti perdonerò mai
io almeno ho avuto il coraggio di sognare Berlino
perché finito il lavoro
potevo solo vomitare e partire.
Qui dove sbocciano ancora i limoni
i nostri figli non possono nascere.
Da tempo i ricchi marchiano a fuoco i marciapiedi…
lo vedi, tu, quanto è vecchio
questo pensiero;
presto qualcosa sembrerà poter cambiare
ma nessuno
sarà mai libero dal sopraffare
nessuno sarà mai liberato
dalla logica, dalla causa e dall’effetto.
Da ciò che è stato già cantato.
Tu sei la vita più dolce
che guardavo non visto,
il vento in faccia.
Come è fredda la casa senza te
come è difficile il controllo
senza poterti perdonare.
Sei come un amico tradito
sepolto dagli anni.
Io collego solo gli eventi
per un vizio di forma,
per un cuore deformato.
Eh sì, non c’è più spazio per cantare l’amore
ora si canta l’urgenza
la separazione
la differenza.
Tu sei la vita più dolce
che guardavo non visto,
il vento in faccia.
|
||||
2. |
Distanza
04:22
|
|
||
Essere da un’altra parte
è sempre un’ottima soluzione
sotto un sole che sbreccia e sferraglia
cammino e ti credo con me.
Ho portato un mazzo di fiori
immaginando guerra e sangue,
ho un rifugio di bellezza soltanto.
Ti raggiungo in una distanza apparente
mi sento nobile e puro
ho messo due gocce di profumo.
Essere da un’altra parte
facilita più di una felicità
La gente si scanna per un palco
per due minuti di notorietà,
un sorriso al tramonto mi sbarra
capisco qual è il posto per me:
Sotto un sole che sbreccia e sferraglia
con i fiori in mano e una possibilità.
|
||||
3. |
Accorgetevi
03:41
|
|
||
da una poesia di Mario Benedetti
Quante parole non ci sono più.
Il preciso mangiare non è la minestra.
Il mare non è l’acqua dello stare qui.
Un aiuto chiederlo è troppo.
Morire e non c’è nulla vivere e non c’è nulla, mi toglie le parole.
E non ci sono salti, mani che insieme si tengano
alla corda, sorrisi, carezze, baci.
Una landa impronunciabile
Una landa impronunciabile
I malati ai due polmoni,
i pantaloni larghi, i visi con la pelle attaccata alle ossa,
non sono la storia da raccontare.
Arido sapere, arido sentire.
E io dico, accorgetevi, non abbiate solo vent’anni,
e una vita così come sempre da farmi solo del male.
|
||||
4. |
Sterminate
04:22
|
|
||
Io vedo i volti di chi sta scappando
nei riflessi dei vetri mentre sogno
Le luci false del limpido agosto
la voce aguzza di una complice estate
come punte di frecce avvelenate
sfondano questa mia imbecillità.
Quei volti segnati dall’universo
dove tempo e spazio bruciano
Le pieghe dure della pelle generano
mostri,
generano grida, odio, disprezzo, e pensiero vano.
Si ha il terrore di ogni sasso e animale,
si percorrono chilometri a piedi
verso terre sterminate
dal nulla degli altri.
|
||||
5. |
Fiori
03:47
|
|
||
Non ricorderai più
quel fiore sul letto
era il mio braccio ogni petalo
confuso nel polline.
Tanto amore quanto mordace il sorriso
ma tu sei viva nella noia e col dolore
non c’è paragone
Perché impiegare il tempo
non è sempre facile
così per cinque euro all’ora
delego l’onere
e decidono loro
Ci credo troppo adesso
a ciò che dico ai bambini
che il diverso non è brutto
è solo speciale è solo un dio.
Tanto amore quanto un desiderio sbiadito.
Per questo è senza peso
il dialogo tra di noi
l’incontro di due labbra e due idee
non avrà seguito
ed è malato il futuro.
Bacia ogni petalo ancora
ma non ritornerò
tra le righe non c’è nulla da dire
e nient’altro nell’aria
da aggiungere al vuoto.
|
Peli Giovanni Brescia, Italy
music, literature and other stories since 1995...
Streaming and Download help
If you like Specie di Spazi, you may also like:
Bandcamp Daily your guide to the world of Bandcamp