Grave pericolo

from Stadio Successivo by Giovanni Peli

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about

La fruizione della musica è radicalmente cambiata: non ho più il lettore cd in macchina (mio luogo ideale d’ascolto per anni) e in casa lo stereo si è ridotto a un lettore cd usb collegato al pc, a sua volta collegato all’impianto. Di fatto la maggior parte dei miei ascolti avvengono in Internet, su Youtube. Questo evoca in me la perdita del rito dell’acquisto di un cd, perdita del tempo necessario per metabolizzarlo e ascoltarlo con attenzione per una durata indefinita che di solito, venti, quindici anni fa, durava finché non ne potevo acquistare un altro: così mi costruivo una discografia personale, una cosa molto diversa da una “playlist”. Questo cambiamento ha delle conseguenze importanti. Ora, per dirne una, “mi perdo” nella velocità dell’ascolto, nel marasma degli artisti, e spesso non ne ricordo nemmeno il nome: se non ho la possibilità di soffermarmi subito su un artista, anche se interessante, può darsi che nella mia potenziale “playlist” vada perduto per sempre. La quantità di informazioni a cui possiamo accedere, si sa, oggi è sterminata. “Scrolliamo” col dito una serie di informazioni che si sovrappongono… Ma la fruizione di un’opera artistica con le stesse modalità frammentarie e superficiali in cui spesso avviene la fruizione di una “informazione”, mi pare dannosa in entrambi gli ambiti. Gli artisti oggi assomigliano a informazioni e forse che anche le persone non rischiano di diventare “informazioni” perdendo la loro umanità? Non succede questo nei rapporti meramente professionali? E forse addirittura nei rapporti che restano “virtuali”? È vero dunque che alcune persone “non hanno niente da dirci”? Forse “vale” di più un like di una carezza, o di uno sguardo o di una voce che ci dà emozione assieme alle informazioni? E poi, le informazioni sono fatte per essere immagazzinate e per riusarle al momento opportuno. Ci accaparriamo di informazioni che ci interessano e quando ci servono le usiamo. Le informazioni servono. Il calore di un corpo, la voce di qualcuno che sta parlando proprio a te, non serve a niente: è la vita, la vita non serve a qualcosa, è inutile, per questo va vissuta, non usata.
Gli artisti oggi assomigliano a informazioni.
Credo che si debba perseguire il misterioso, in quest’epoca in cui tutto ciò che conta deve essere chiaro, scientificamente provato, riproducibile in laboratorio. Perciò cerchiamo anche una formula dei sentimenti, una formula da applicare a persone diverse presupponendo tra l’altro di non poter essere mai sopresi da una persona (o da se stessi). L’arte deve contenere l’Altro, che è anche l’inatteso. La poesia deve portarci là dove le parole non servono più. Là dove non è più possibile spiegare niente.
Il “te” che incontro cercando l’altro lato della saggezza non è Dio o Allah, come sembrava supponesse un giorno Federica, la mia compagna. È lei. Lo sa.

lyrics

Grave pericolo l’onda microscopica
fette di ricordi ossessionanti e sfalsati:
dov’ero a Londra mentre dormivo?
sei tornata indietro a dire “Non tornerò più”.

C’è un tuono di bambino che suona
terremoto intransigente struscia tra le lenzuola.

È una lista strabordante di esigenze
lucertoline senza valigia e senza borsa.

Accendo gli occhi nella cameretta:
c’è una sfilza di libri e accappatoi
per negare ogni nudità… e così

cerco l’altro lato della saggezza incontrando te
mi butto leccando via il sapore dalle dita
stai giù: prima o poi ritorno
fermo lì: non è finito il mondo
ti insegno io a registrare tutto
questo lutto pieno d’amore.

credits

from Stadio Successivo, released December 16, 2022

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Peli Giovanni Brescia, Italy

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